Trento 1475. Storia di un processo per omicidio rituale by R. Po-chia Hsia

Trento 1475. Storia di un processo per omicidio rituale by R. Po-chia Hsia

autore:R. Po-chia Hsia [R. Po-chia Hsia]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2023-04-23T22:00:00+00:00


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Un’etnografia di sangue

Mentre l’estate volgeva verso i giorni dorati di ottobre, con il sole che inondava i vigneti intorno a Trento, la vicenda giunse a uno stallo. C’era molto in gioco: cristiani ed ebrei, papa e imperatore, cittadini comuni e magistrati, tutti puntavano la loro attenzione su Trento. L’atteggiamento di Roma sembrava ambivalente, riflettendo in parte la solita opacità della Curia e, specificamente, la preoccupazione di Sisto IV per il Giubileo e la politica italiana.266 Hinderbach aveva bisogno di alleati. Nel confronto con il commissario apostolico, Hinderbach evidenziava il suo ruolo di principe secolare di un territorio, che doveva fedeltà soltanto all’Imperatore. Entro breve tempo, notizie da Innsbruck rafforzarono la sua posizione.

Il capitano Jacob von Sporo ricevette una lettera il 20 ottobre dall’arciduca Sigismondo, che autorizzava lui e il podestà a interrogare gli ebrei rimasti. Sigismondo scriveva:

Vi raccomandiamo, Nostro amato e fedele servitore, riguardo agli uomini e le donne ebrei che avete in prigione, di rendere giustizia come dovrebbe essere, e che le sentenze di morte vengano eseguite e che vi atteniate a qualsiasi verdetto venga pronunciato, così che venga soddisfatto il nostro credo cristiano. Emessa a Merano il venerdì dopo San Gallo [20 ottobre], nell’anno di Nostro Signore, 1475. [Al] Nostro fedele, amato Jacob Spawr, Nostro Capitano a Trento.267

La seconda fase del processo per omicidio rituale, dalla fine di ottobre del 1475 alla metà di gennaio del 1476, coinvolse sei uomini: Joaff, Isaac, Lazarus, Moses di Bamberga, Moses l’insegnante privato e Israel il pittore; durante questo periodo, furono interrogate anche alcune delle donne ebree, sebbene gli interrogatori intensi non cominciassero fino ai primi mesi del 1476. A eccezione di Israel, battezzato Wolfgang in aprile, le autorità vedevano questi uomini come complici del crimine, malgrado fossero persone estranee alla famiglia e viaggiatori. L’interrogatorio di Israel e la sua bizzarra confessione rivelarono su di lui più di quanto era emerso su chiunque altro uomo o donna; tuttavia le sue parole devono essere valutate tenendo conto della complessità della sua personalità e dell’intricata rete di eventi che aiutò a tessere. Rivolgiamo prima la nostra attenzione agli altri uomini.

Messi a confronto con la frenesia con la quale erano stati condotti in primavera, gli interrogatori svoltisi in autunno procedettero a un ritmo più tranquillo. Durante la prima fase del processo, i magistrati avevano interrogato quindici uomini in sessantaquattro udienze diverse, la maggior parte di esse condotte durante le tre settimane tra il primo arresto (27 marzo) e l’interruzione del processo (21 aprile). Eccitati dall’emozione suscitata dal presunto crimine, così sembrava, i magistrati si affrettarono dapprima a estorcere le confessioni. Ma poi, calmatasi la loro passione per la giustizia e la vendetta con la prima ondata di esecuzioni a luglio, i magistrati se la presero comoda con gli altri prigionieri. Tra il 25 ottobre 1475 e l’11 gennaio 1476, i magistrati interrogarono sei uomini in cinquantaquattro udienze diverse, comprese diciassette udienze per Israel il pittore.



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